Dal diario di Cop27

COP27: Microsoft in prima linea contro il Climate Data Divide e a favore del Sud del mondo

Presente alla Conferenza di Sharm-El-Sheikh in qualità di Strategic Technology Partner, la Big tech ha colto l’occasione per annunciare una serie di nuove misure intraprese sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. l presidente Smith: “In Africa c’è un solo data scientist ogni 14 dei Paesi più avanzati: come Microsoft stiamo vogliamo colmare questo gap e fare la differenza”

Pubblicato il 17 Nov 2022

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Presente a Cop27 in qualità di Strategic Technology Partner, Microsoft ha colto l’occasione della Conferenza di Sharm-El-Sheikh per annunciare una serie di nuove misure intraprese per colmare il Climate Data Divide, ovvero la mancanza di dati relativi al clima in determinati Paesi, e per sostenere maggiormente il Sud del mondo nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico.

Colmare il gap dei Data scientist

Secondo alcune ricerche, sembrerebbe che per ogni 5 data scientist nel Nord del mondo ce ne sia solo 1 nei Paesi in via di sviluppo – spiega l’azienda, che in Egitto è stata presente anche con il presidente Brad Smith -. Ne consegue un divario notevole nella capacità dei Paesi del Sud del mondo di trasformare i dati sul clima in informazioni strategiche, utili per pianificare azioni concrete in grado di promuovere la sostenibilità ambientale. Nella sola Africa, il divario è ancora più ampio: un solo data scientist ogni 14 dei Paesi più avanzati.  Come Microsoft stiamo lavorando per colmare questo gap e fare la differenza”.

Ma lo sforzo va oltre. In collaborazione con Kenya Red Cross SocietyPATHIntegrated Food Security Phase Classification (IPC) e Lelapa AI, Microsoft ha annunciato la prima estensione dell’AI For Good Lab con la formazione di due nuovi team di data scientist a Nairobi in Kenya e a Il Cairo in Egitto, che avranno l’obiettivo di  trasformare i dati locali sul clima in azioni concrete.

Fondato l’Africa AI Innovation Council

Inoltre, insieme con organizzazioni africane di rilievo come  African Development BankAfrican Risk Capacity, e African Climate Foundation, è stato fondato l’Africa AI Innovation Council,  che nasce con l’obiettivo di “coinvolgere un gruppo eterogeneo e multi-settoriale di leader africani che comprendono a fondo le questioni che il continente deve affrontare – spiega la stessa Microsoft – , per informarli sul lavoro dei nuovi AI for Good Labs, identificare le opportunità per migliorare la resilienza climatica attraverso dati e AI e facilitare l’avvio di modalità per generare ulteriori dati sul clima e guidare la ricerca”.

Ma non è tutto. Nel Nord del mondo, l’uso dei dati geospaziali è diventato una procedura comune nella risposta a disastri naturali come incendi, uragani e terremoti e questa nuova collaborazione aiuterà a estendere questo utilizzo nei paesi del Sud del mondo. Attraverso un’ampia collaborazione tra Microsoft AI for Good Lab e Planet, i data scientist con sede in Africa avranno accesso alle immagini satellitari di tutto il continente africano per affrontare le sfide considerate prioritarie dall’AI Innovation Council con un’attenzione particolare all’adattamento: ovvero il processo di adattamento agli effetti attuali o previsti del cambiamento climatico e ai sistemi di allerta.

Mission: sbloccare la potenza abilitatrice dei dati

“È un momento difficile per il nostro pianeta e nessuna nazione è immune dai rischi e dai pericoli affrontati dai continui impatti del cambiamento climatico – spiega Juan Lavista Ferres, Chief Data Scientist, AI for Good Microsoft – . C’è un’ulteriore complessità in quanto le conseguenze di questa minaccia esistenziale alla sopravvivenza del nostro pianeta sono distribuite in modo non uniforme tra i paesi del mondo, con un onere maggiore che ricade sul Sud, che si riferisce a paesi con livelli di sviluppo economico e industriale inferiori rispetto a paesi più sviluppati nazioni. Il Sud del mondo ha contribuito molto meno del Nord del mondo alle reali cause del cambiamento climatico, eppure è stato colpito in modo sproporzionato da eventi climatici estremi tra cui siccità, inondazioni, tempeste e ondate di caldo, che contribuiscono ad altri problemi come l’insicurezza alimentare e aggravano le sfide esistenti come la povertà”.

“Per evitare i peggiori effetti del cambiamento climatico, i governi e i responsabili delle decisioni nel Sud del mondo hanno ugualmente bisogno di accedere a dati climatici affidabili – prosegue il Data scientist -. Questa spinta a democratizzare l’accesso ai dati si allinea con il più ampio sforzo di Microsoft per accelerare e supportare i progressi verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG): i dati hanno il potere di sbloccare progetti di adattamento e resilienza in modo che le risorse disponibili siano indirizzate verso luoghi che possono avere il maggiore impatto sia prima che immediatamente dopo i disastri legati al clima”. 

La crisi climatica  – conclude – deve essere affrontata e, per farlo, è necessario prendere in considerazione un’ampia gamma di idee e approcci. È essenziale sostenere e consentire a coloro che vivono nelle regioni colpite dal clima di essere in prima linea nello sviluppo di soluzioni. In Microsoft, ci impegniamo a collaborare e fornire tecnologia digitale e risorse per coloro che vivono, lavorano e innovano nel Sud del mondo per aiutare a colmare il divario dei dati climatici e creare le soluzioni climatiche del futuro”.  

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